giovedì 3 febbraio 2011

1949 - Ospedale Martini di Torino

1949 - Ospedale Martini di Torino


Il Comune di Torino bandì il 14 ottobre 1948 il Concorso fra gli architetti e gli ingegneri italiani per il progetto di ricostruzione dell'Ospedale Martini. L'Ospedale doveva sorgere nel popolare Borgo San Paolo in un’allungata area trapezoidale di circa 25.000 mq. prospettante con un lato sul Corso Vittorio
Emanuele. La zona più lontana del Corso doveva essere riservata a parco pubblico. Nel bando era detto: « L'Ospedale dovrà avere una capacità massima di 300 letti disposti convenientemente in una costruzione a blocco di più piani. Dovrà esservi una netta distinzione funzionale pur nell'ambito di una stretta interdipendenza degli elementi fondamentali costituitivi di un istituto ospedaliero onde ridurre al
minimo i percorsi e favorire al massimo il razionale impiego del personale e deimateriali, nonché la migliore sistemazione dei vari impianti:

1) reparti di degenza (infermerie a 4, 2, 1 letti e annessi servizi igienici - sale da visita e medicazione - cucinette - guardaroba ecc);
2) servizio ambulatoriale per l'accettazione e osservazione dei malati, per la visita e cura degli ammalati esterni, per il pronto soccorso, ecc;
3) servizi generali comprendenti : amministrazione, direzione, biblioteca, farmacia, cucina, lavanderia e disinfezione, centrale termica, incenerimento, obitorio, reparto anatomo-patologico, laboratori, alloggi del personale, locali per l'assistenza religiosa.

L'Ospedale sarà costituito da due sezioni mediche, da due sezioni chirurgiche, da una sezione infortunistica, da una sezione per le malattie del lavoro, da una sezione ostetrica, da una sezione pediatrica, da una sezione urologica e da un reparto per osservazioni e ricoveri d'urgenza in base ad una capacità di circa 30 letti per sezione.
Si dovrà in modo particolare tener presente che, date le caratteristiche dell'ambiente e della popolazione che dovrà servire questo ospedale ed i moderni concetti che informano l'attività ospedaliera, si dovrà dare la massima estensione e cura ai servizi ambulatoriali, sulla cui funzione riposerà in gran parte l'efficienza funzionale del nuovo ospedale».
La Commissione Giudicatrice. fu nominata dal Consiglio Comunale il 30 marzo 1949 Entro il termine utile del 14 aprile 1949 furono presentati 26 progetti, 4 dei quali furono dalla Giuria nella seduta del 23 giugno 1949, prescelti per essere invitati ad un Concorso di 2° grado con scadenza al 31 agosto 1949.
Ecco il giudizio della Commissione sul progetto
Frejus dell’arch. Ettore Rossi fra i 4 prescelti.

« FREJUS »
a) Funzionalità generale. — Anche questo progetto è sviluppato sullo schema a doppio T. L'ala mediana è però qui costituita sostanzialmente solo dai servizi di divisione (o dì sezione, quando a questa sola riducesi il reparto di Degenza), nonché dalla colonna; mentre i servizi di Diagnostica e di Cura (radiologia, cure fisiche, reparti operatori) sono allogati nell'ala verso il Corso, unitamente al Pronto Soccorso e all’Amministrazione, Farmacia, Ambulatori e Laboratori.
Onde quest'ala verso il Corso, massime pel notevole sviluppo dati ai sovrapposti reparti di cura, risulta assai più estesa ed innalzata; e per contro grandemente abbreviata l'ala mediana. Da tale impostazione segue che il cortile ad est è molto ristretto. I collegamenti fra i vari reparti appaiono buoni, se eccettuansi quelli del Pronto Soccorso colla Osservazione e con la Degenza. I percorsi sono stati studiati con particolare cura: così ottimo è l'obbligo di passaggio di tutto il traffico coll'esterno attraverso ad un unico ingresso; e ottima la brevità del percorso dei visitatori nel tratto fra l'ingresso principale e la colonna, tratto che dovendo essere percorso dai visitatori tutti, risulta da questi assai più affollato che altri tratti ai piani soprastanti.
h) Espressione. —
Dall'impostazione generale vista sopra deriva anche in sede estetica un inconveniente. Nell'ala verso il Corso i vari reparti di cura, (in cui opportunamente si è dato l'accesso da un loro estremo) sono risultati situati da un lato rispetto alla mezzeria: e pertanto tale ala presenta un volume dissimmetrico che mal si lega colla generale simmetria dell'intero fabbricato.
Reparti. — Buona risulta in genere la loro disposizione ed estensione; buona in particolare la disposizione della cucina. In tre reparti (malattie del Lavoro, Traumatologia e Osservazione) manca però una netta divisione dei sessi

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