martedì 22 febbraio 2011

Progetto Miseris succurrere disco - 2^ premio

Altra critica ai lavori della commissione fu l'assenza di architetti, tant'e' che il secondo premio, Miseris succurrere disco,   fu vinto da un progetto ancora impostato sui vecchi canoni dei padiglioni con somme critiche d'epoca
Il gruppo di progettisti era di Milano ing. Arturo Braga e Giuseppe Casalis.

Progetto degli ingegneri A.Braga - G. Casalis - II^ premio - Il loro commento
Nella compilazione di questo progetto abbiamo creduto opportuno fare nostre le conclusioni del Solfazzo (Ospedale Maggiore 1933 n. 8) che coincidono con le conclusioni esposte anche dal Ronzani (cfr. Atti del Sind. Ing. di Milano). Ci siamo perciò attenuti al concetto di ridurre al minimo il numero dei fabbricati, sviluppando questi in altezza e di accentrare il più possibile i servizi. Pur ritenendo che la massima economia di esercizio fosse raggiungibile attraverso l'adozione di un solo edifizio di un numero considerevole di piani, tuttavia abbiamo pensato che più opportuno fosse non esagerare in tal senso. Gli edifizi con più di 6•8 piani sono da noi eccezionali anche nelle città maggiori; conducono ad un notevole agglomeramento di infermi, e questo porta un senso di disagio a quelli che non siano già a ciò abituati dalla vita consueta; presentano inconvenienti costruttivi talvolta notevoli nelle Fondazioni, Pertanto, malgrado gli imponenti esempi americani di Ospedali «grattacielo» e il recente esempio continentale dell'Ospedale' della Città di Parigi, a Clichy (14 piani), abbiamo progettato un complesso di edifizi di non più che 7 piani. Questo comprende vari corpi di fabbrica, dove sono sistemate tutte le cliniche e, nella parte centrale, al piano terreno abbassato, la Cucina, la Farmacia, il guardaroba; al piano rialzato, gli ambulatori, l'Istituto radiologico e Terapia Fisica.
Staccati da questo « Blocco Principale» abbiamo tenuto la centrale termica, la lavanderia e gli alloggi delle suore ed infermiere, nonché gli Istituti anatomici, l'Amministrazione, il reparto accoglimento d'urgenza dei malati mentali (quindi rumorosi) e l'autorimessa per i veicoli dell'ospedale e dei medici.
Per considerazioni urbanistiche (forse più formali, del resto, che essenziali) ma più per una ragione di prestigio, quasi di orgoglio cittadino, si presentava seducente la soluzione planimetrica comportante l'ingresso principale dell'ospedale clinico dalla via Emilia: sì che al viaggiatore che giunge o transita per Modena avesse, ad imporsi la massa della nuova opera, monumento e documento dell’operosità e dello spirito di iniziativa e di assistenza dei modenesi. . .
Non è senza qualche rammarico che dopo aver meditato varie soluzioni di massima imperniata su quel concetto, e avete di esse riconosciuto i non evitabili difetti, si è accettato come indispensabile l'ingresso dalla via Jacopo Tarozzi. La via, allargata con la copertura del vicino canale, è più che sufficiente a smaltire anche il traffico portato dal nosocomio: e il piazzale predisposto in corrispondenza dell'ingresso, mentre permette la sosta delle macchine, assicura anche al padiglione frontale una buona visibilità dell'esterno.
I vantaggi plani metrici e architettonici sono indiscutibili; di essi metteremo in rilievo:
a) la maggior indipendenza planimetrica del blocco principale le cui esigenze era giusto dovessero prima di ogni altra cosa essere tenute presenti;
b) la possibilità di collocare gli uffici di accettazione, di Direzione e Amministrazione in un punto prossimo al baricentro del blocco principale, abbastanza vicino quindi ai servizi che più si avvantaggiano in una diretta sorveglianza (cucina, guardaroba, Iavanderia , ecc.);
c) la possibilità di tenere tutte le fabbriche lontane dal rumore della via Emilia.
La necessità di contenere la spesa entro i limiti stabiliti dal bando di concorso, entro una cifra cioè che, in l'apporto alle esigenze di un Ospedale Clinico e al numero dei degenti si deve riconoscere modesta, ha imposto l'abbandono di ogni elemento non diciamo superfluo, ma soltanto non indispensabile .
Così abbiamo dovuto affidare alla sola imponenza delle masse la monumentalità degli edifici progettati, abbandonando la tradizione italica che ha fatto in passato della maggior parte degli Ospedali Italiani veri monumenti architettonici.
Dati igienici e caratteri comuni ai vari edifici:
L'attuale piano di campagna è notevolmente basso rispetto alle strade limitrofe e per evitare di affondarci con i fabbricati abbiamo ritenuto opportuno portare il piano dei marciapiedi almeno ad un metro al di sopra del suddetto piano: questa disposizione ci permette inoltre di, avere i pavimenti dei seminterrati a quota non inferiore ai 50 cm. a
quella dell'attuale piano di campagna con garanzia, quindi, delle infiltrazioni di acqua che sarebbero inevitabili a profondità maggiori data la natura geologica del terreno.
Il piano del terreno è sopraelevato di m. 1.50 perché in esso si trovano i malati; questa altezza permette di ricavare delle buone 'finestre per l’illuminazione e ventilazione dei sottostanti semi-interrati.
L'orientamento di quasi tutte le carriere di degenza è quella a mezzogiorno, tranne' alcune isolate ed i pochi letti del reparto accoglimento d'urgenza dei malati mentali per i quali - per ragioni planimetriche - abbiamo adottato un’esposizione intermedia, escludendo, in tutti i modi, l’orientamento a nord.
L'altezza netta dei vari piani è di m. 4,00, la larghezza dei corridoi di m. 3,00
La cubatura per letto non è mai al disotto dei 30 mc. la superficie delle finestre per le camere di degenza non meno del quinto di quella del pavimento.
l caratteri comuni alle altre sezioni di malati sono i seguenti:
Le camere a sei letti sono munite nella parte verso il corridoio di sei armadietti e di due lavabi disposti simmetricamente rispetto alla porta in modo da non arrecare nessun disturbo ai malati.
Descrizione dell’assieme e delle singole Cliniche - Ripartizione 'dei letti.
Ci siamo attenuti scrupolosamente a quanto stabiliva il Bando di Concorso tranne che per la Clinica Radiologica ed il Centro dei tumori maligni per i quali abbiamo lievemente ridotto il totale dei letti come da consiglio avuto dal Magnifico Rettore Prof. Balli. I pochi letti - in tal modo - guadagnati, per conservare il complessivo di 800, li abbiamo ripartiti fra la Clinica Otorinolaringoiatrica e Odontoiatrica e la Clinica Ortopedica Traumatologica che diversamente avrebbero avuto un troppo esiguo numero di degenze per costituire, sia pure, un piccolo reparto.
Non riteniamo di dover descrivere dettagliatamente ciascuna Clinica, essendo i disegni molto chiari, per cui ci limiteremo ad una descrizione sommaria.
Il « blocco principale » che appare subito dopo il palazzo d'Ingresso, risulta costituito da due ali: sinistra e destra e da un corpo centrale collegato con esse.

A. - Nell'ala sinistra sono sistemate:
l) La Clinica Medica. che occupa i primi due piani oltre al tratto di collegamento con il corpo centrale, al piano rialzato del quale sono sistemati i Iaboratori e la biblioteca ed al primo piano l’aula per lezioni. I malati sono ripartiti nel numero di sessanta per piano diviso in maschi e femmine.
2) La Patologia medica al secondo piano con al centro i laboratori e la Direzione, a destra ed a sinistre. i malati maschi e femmine. L'aula, allo stesso piano di quella della Clinica Medica e serve anche per la Clinica Neurologica.
3) La Clinica Neurologica al terzo piano: anch'essa ha i laboratori e la direzione al centro come per la sottostante Patologia medica.
4) Reparto per la sottostante Patologia medica, Tubercolotici al quarto e al quinto piano con accesso al piano rialzato verso mezzogiorno, completamente separato e con montalettighe esclusive del reparto. I cento letti sono distribuiti cinquanta per piano e tutti e due i piani sono arretrati rispetto a quelli sottostanti per dar luogo a due ampie terrazze prospicienti le camere dei malati.

B - Nell'ala destra sono sistemate:
l) La Clinica Chirurgica che occupa i primi due piani oltre al tratto di collegamento con il corpo centrale, dove sono sistemati, come per la Clinica Medica, al piano rialzato i laboratori e la biblioteca ed al primo piano l'aula per le lezioni.
I malati sono ripartiti in asettici al piano rialzato e settici al primo piano.
Verso nord, in un corpo staccato ma comunicante col padiglione sono sistemati i due quartieri operatori settico ed asettico e un'ampia sala attigua alla camera operatoria per dimostrazioni agli studenti.
2) La Patologia Chirurgica al secondo piano con l'Aula attigua all'aula di Clinica Chirurgica, il quartiere operatorio sovrastante quello della Clinica Chirurgica, laboratori e direzione al centro del piano.
3) Clinica Ostetrica - Ginecologica - Maternità: occupa il terzo e quarto piano parzialmente sopraelevati con l'aula al terzo piano e con accesso degli studenti direttamente dall'esterno e senza nessun intralcio di servizi.
Al terzo piano sono sistemate le puerpere sane e le gestanti sane, il quartiere Parti ed al centro del piano, la Direzione, una sala per neonati e alcune camere per le levatrici.
Al quarto piano le puerpere malate e le gestanti malate oltre una sezione di ginecologia e alcune camere per le allieve esterne e interne.
In questo piano sono anche i laboratori ed il quartiere operatorio con due sale attigue per le operazioni settiche ed asettiche.
Abbiamo ritenuto opportuno staccare da questo reparto quei pochi casi di isolamento ostetrico che abbiamo sistemati (4 letti) all'ultimo piano del corpo di fabbrica dei quartieri operatori e Con accesso a mezzo scala indipendente.
Questo piccolo reparto ha una sala di medicazione e tutti i servizi necessari.
1) Clinica Pediatrica Occupa il quinto piano e il sesto, quest'ultimo ancora parzialmente sopraelevato. Al quinto piano, dove si trovano l'aula per le lezioni e le camere per gli assistenti e studenti, abbiamo internati i bambini della seconda infanzia divisi per sesso ed al centro un gruppo di lattanti e la Direzione, mentre al sesto piano i bambini della prima infanzia ed i laboratori.
In entrambi i piani abbiamo previsto delle camere di isolamento formate da box di vetro per quelle forme sospette di contagio. Prospiciente le camere di degenza si sviluppano ampie terrazze per la cura dell'aria e del sole.

C. - Corpo centrale: Esso si presenta in forma di un H nelle cui braccia longitudinali sono sistemate le seguenti cliniche:
l) La Clinica Radiologica ed il Centro dei tumori maligni nel braccio di destra al primo piano sopra l'Istituto Radiologico;
L'Aula per le lezioni, che fa servizio anche per la Clinica Oculistica e per la Clinica Otorinolaringoiatrica (secondo e terzo piano) è situata di fianco a quella di Clinica Chirurgica nel braccio di collegamento fra questo corpo centrale e l'« ala destra ».
2) La Clinica oculistica che occupa il secondo piano sopra la Clinica Radiologica, ha al centro la Direzione ed i laboratori, e nel braccio trasversale dell'H il quartiere operatorio ed all’estremità una piccola sezione di 6 letti di isolamento.
3) La Clinica Otorinolaringoiatrica che occupa il terzo piano sopra la Clinica Oculistica si compone di 22 letti distribuiti a sinistra, a destra mentre nel braccio trasversale dell'H e precisamente sopra il quartiere operatorio dell'Oculistica, il quartiere operatorio formato da una camera per le operazioni asettiche ed annessi e da una sala per le medicazioni e le operazioni settiche.
4) La Clinica Dermosifilopatica nel braccio sinistro dell'H occupa due piani e cioè il primo ed il secondo. Nel primo abbiamo sistemati gli affetti da malattie della pelle e la Direzione e nel secondo gli affetti da malattie veneree ed i laboratori.
Nel braccio di collegamento di questo corpo centrale con l'ala sinistra, l'Aula per le lezioni comune con la Clinica Ortopedica Traumatologica che si trova al terzo piano.
5) Clinica Ortopedica Traumatologica che occupa il terzo piano sopra la Clinica Dermosifilopatica; si compone di 22 letti distribuiti a sinistra e a destra mentre nel braccio trasversale dell'H attiguo al quartiere operatorio dell’Otorinolaringoiatria è stabilito il quartiere operatorio con una sala per apparecchi gessati.
Sempre in questo corpo centrale, come si è avuto campo di accennare al principio di questo capitolo, sono sistemati al piano rialzato verso l'ingresso gli Ambulatori che occupano le due braccia del padiglione per metà estensione, mentre dalla parte opposta per L'altra metà abbiamo sistemati nel braccio di destra l'Istituto, Radiologico, in quello di sinistra e centrale le Cure fisiche, la Direzione e Biblioteca.
Un cenno particolare merita l’ubicazione degli Ambulatori studiata in modo da evitare i due inconvenienti che solitamente si riscontrano nei Policlinici dove essi sono sistemati in un edificio a sé -il più delle volte all'Ingresso - con evidente inconveniente per l'accesso del' medici e del personale, oppure disseminati nelle rispettive cliniche con l'inconveniente dell’inversione da parte del pubblico « esterno» dell'area dell'ospedale (viali, giardini, ecc.) che dovrebbe essere riservata semplicemente ai malati. Noi abbiamo sistemati gli Ambulatori in modo, da realizzare il vantaggio del primo sistema di non avere pubblico “esterno” dentro il Policlinico e quello del secondo di avere cioè ogni clinica il proprio ambulatorio - come suol dirsi - a portata di mano.
Il piano sottostante a questo è per metà (la parte verso l'ingresso) seminterrato e l'altra metà scoperto in modo che gli ambienti della cucina e della farmacia vengano a risultare completamente fuori terra e i carri possano facilmente accedere ad essi direttamente a mezzo rampa.
A sinistra abbiamo sviluppato il servizio di Cucina che si compone di una Cucina generale, di una Cucina dietetica e di una Cucina fredda e pasticceria oltre tutti gli altri locali necessari; a destra, la Cucina del latte e la Farmacia. Al centro è l'arrivo di tutte le merci e derrate, l'Ufficio di pesa e controllo dell'Economato.
Sempre in questo piano, nelle due braccia verso l'ingresso, abbiamo sistemati a sinistra tutti i magazzini dell'economato ed a destra il guardaroba con i locali di rammendo e stirerie.
Da questo piano i carrelli raggiungono rapidamente i locali sui quali danno i montacarichi dei vari reparti per distribuire a mezzo di essi biancheria, vitto, medicinali, e raccogliere tutti i rifiuti in genere per portarli alle rispettive destinazioni a mezzo dei cunicoli previsti ed ubicati, in modo da non creare intralci di movimento.

Palazzo d'Ingresso
E' costituito da tre piani di cui l'ultimo parzialmente sopraelevato.
Il grande Atrio centrale che occupa due piani divide il Palazzo nettamente in due parti in una delle quali, quella di sinistra, abbiamo sistemati la Direzione medica, la Cassa e Ragioneria, l'Economato, l'Ufficio Tecnico e ai piani superiori tre appartamenti per il personale dirigente. Mentre in quella di destra, l'Accettazione il Pronto Soccorso al piano rialzato, l'alloggio per 10 medici al primo piano e l'alloggio dei medici di guardia al piano superiore.
Al secondo piano, che si estende sopra l'atrio ed in parte lateralmente ad esso abbiamo sistemati il salone delle Adunanze, la Segreteria, la Presidenza, l'Archivio ed il Protocollo.

Padiglione Chiesa Alloggi Suore ed Infermiere - Centrale termica - Lavanderia e Stazione di disinfezione.
Questo padiglione può considerarsi come due edifici attaccati: uno anteriore, dove abbiamo sistemato la Chiesa, l'alloggio delle suore al primo piano. e quello delle infermiere al secondo e terzo; l'altro posteriore formato dalla lavanderia, a destra collegata con una piccola stazione di disinfezione e la centrale termica a sinistra.


Istituti di Anatomia Patologica - Anatomia Normale e Medicina Legale - Reparto mortuario:
Si compone di due edifici staccati, comunicanti per via sotterranea fra loro e con i restanti padiglioni del Policlinico e precisamente l'Istituto anatomo-patologico ed il reparto mortuario.
Nel primo sono raggruppati:
a) l'Istituto di Anatomia Patologica;
b ) l'Istituto di Anatomia Normale;
c) l'Istituto di Medicina Legale;
che hanno in comune semplicemente l'Anfiteatro anatomico al piano rialzato e i depositi dei cadaveri al seminterrato. Per il resto sono completamente indipendenti.
Sul grande atrio d'ingresso danno tutti e tre gli accessi ai rispettivi Istituti e precisamente all'Istituto di Anatomia Patologica che occupa tutto il piano rialzato; a sinistra all'Istituto di Medicina Legale che occupa l'ala sinistra del padiglione per il primo piano e parzialmente il secondo, nel quale trova sistemazione anche il grande Museo Anatomo-Patologico.
Un unico montacadaveri ubicato al centro dell'edificio fa servizio per tutti e tre gli Istituti. Al seminterrato che si estende per tutto il fabbricato sono sistemati i depositi dei cadaveri e l'osservazione distinti per uomini e donne, ed una piccola sezione di deposito di infetti. Nell'ala destra di questo piano abbiamo sistemato lo Stabulario che fa servizio per tutto il policlinico al quale si accede direttamente dall’esterno.
Il Reparto Mortuario si compone di due piani oltre il seminterrato, dove ha luogo la vestizione e l'incassamento del cadavere che arriva direttamente dal deposito.


Ing. Arturo Braga - Ospedale San Carlo Borromeo
L'ospedale, inaugurato nell'anno 1967 e realizzato in soli quattro anni, è stato progettato dall'ingegnere Arturo Braga, capo ingegnere dell'ufficio progetti dello Ospedale Maggiore. La chiesa è stata progettata dall'architetto Giò Ponti, consulente architettonico per l'intero complesso. La struttura dell'Ospedale San Carlo Borromeo è costituita da un monoblocco, suddiviso a sua volta da più blocchi di degenza denominati settori A, B e D collegati tra di loro tramite un corpo centrale e da un secondo edificio di forma quadrilatera (settore contrassegnato con C) di quattro piani riunito al monoblocco per uno degli angoli in modo da formare un complesso unico.

Ing. Giuseppe Casalis - MILANO - ATM
Rimessa e officina per filivie ATM, Viale Zara - Milano
Committente: ATM Milano
Progettista: Ing. Giuseppe Casalis
Anno: 1940/41

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