mercoledì 2 febbraio 2011

1938 - Progetto del Ministero delle Colonie

1937-1939; 1947-1951 Ministero dell'Africa Italiana (oggi sede FAO) a Roma – obelisco di Axum
con Vittorio Cafiero, Giulio Rinaldi, Ettore Rossi (concorso primo e secondo grado), Volfango Frankl, Alberto Legnani, Armando Sabatini

Il 10 settembre 1937 il bando di concorso, il 30 dicembre 1937 la consegna elaborati, ad inizio 1938 l’esito del concorso con sei gruppi (tra cui quello di Ridolfi) vengono invitati a un secondo grado. Nel 1938 anche la seconda consultazione si conclude senza esito ma con l'incarico diretto assegnato a due gruppi di partecipanti (Ridolfi-Cafiero-Rossi-Rinaldi, cui nel frattempo si era formalmente aggiunto Frankl, assente nelle fasi concorsuali, e Legnani e Sabatini).
Il 31 agosto 1938 posa della prima pietra del complesso ministeriale, nel 1939 interruzione dei lavori per lo scoppio della seconda guerra mondiale e nel 1947 la riapertura dei cantieri per ospitare uffici del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, nel 1950-1951 l’ampliamento del progetto per il riadattamento a sede della FAO (fase affidata al solo Vittorio Cafiero)
L’obelisco fu requisito come bottino di guerra dal regime fascista, prelevato dal parco archeologico di Axum (Etiopia) nel 1937 e portato in Italia via mare, con enorme eco mediatica, per poi essere eretto in Piazza Capena a Roma.
Vittorio Cafiero, Wolfgang Frankl, Alberto Legnani, Mario Ridolfi, Ettore Rossi, Armando Sabatini, progetti per il Ministero dell’Africa Italiana, 1938. Tratto da www.ec-aiss.it
Una volta installato a Roma, l’obelisco venne a far parte di un’area fortemente simbolica, quella destinata al progetto per il nuovo edificio del Ministero delle Colonie (la cui costruzione iniziò poco meno di un anno dopo ma fu poi ultimata solo nel dopoguerra). Basta guardare i bozzetti del progetto di Cafiero e Ridolfi per avere l’idea di come l’obelisco sia importante nella rappresentazione dello spazio circostante. Fatte salve le differenze estetiche, questi bozzetti ci rimandano ai progetti della Roma Sistina, dove gli obelischi egizi andavano a rappresentare nuovi punti di riferimento per il piano urbano che l’architetto Domenico Fontana progettava sulle idee dello stesso Sisto V.
L’obelisco di Axum andava inoltre a valorizzare la nuova via imperiale che collegava via dell’Impero (l’attuale via dei Fori Imperiali), nuova via sacra della Roma mussoliniana, alla nuova Roma in costruzione per l’E42, l’esposizione con edifici permanenti che avrebbe dovuto testimoniare al mondo la grandezza del regime fascista. L’obelisco diventava quindi una sorta di marcatore imperiale che scandiva la riscrittura della mitologia sul tessuto urbano.
La simbologia del trionfo mediante questi oggetti aveva ovviamente un diretto richiamo alla retorica.

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